Dal 5 luglio 1904 - data della sua fondazione - il Circolo Speleologico Romano promuove la ricerca e la documentazione scientifica del mondo sotterraneo.
Nei primi quindici anni, sotto la direzione del geografo Guido Cora, vengono ubicati gli ingressi e descritte numerose cavità nel Catasto delle Grotte ed esplorati i tratti iniziali dei principali inghiottitoi dell’Italia Centrale.
Dopo la prima guerra mondiale il CSR si riorganizza sotto la guida e gli stimoli esplorativi di Carlo Franchetti, che fu in relazione con il pioniere francese della speleologia, Eduard Alfred Martel.
Vengono discesi i Meri del Soratte (1920), esplorate e topografate numerose cavità del Lazio, della Toscana, delle Marche e dell’Umbria.
A seguito delle esplorazioni di Pastena (1926) il CSR offre la consulenza scientifica per l’adattamento turistico dei rami fossili.
Dopo la seconda guerra mondiale, l’ampia attività di ricerca condotta dal geologo Aldo G. Segre gli consente di dare alle stampe nel 1948 I fenomeni carsici e la speleologia del Lazio, la prima sistemazione organica ed interpretazione speleogenetica dei dati raccolti nella nostra Regione.
I rapporti del CSR con la Società svizzera di speleologia permettono di realizzare un campo congiunto sui Monti Carseolani (1946) e di partecipare alle esplorazioni in Svizzera della Tanna l’Oura.
L’attività del CSR spazia in numerose regioni italiane e all’estero; particolarmente significative le esplorazioni nell’area del Bussento (Salerno), le ricerche speleologiche in varie zone della Sardegna, la discesa dell’Abisso La Vettica con l’uso dell’argano.
Nel 1954 il CSR è eretto a Ente Morale dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, in considerazione del livello scientifico delle sue molteplici attività: la ricerca biospeleologica, la ricerca geologica, paletnologica e paleontologica.
Il CSR svolge nei cinque anni che seguono, nel Lazio e in Italia, un numero rilevante di esplorazioni; il periodo culmina con le punte all’inghiottitoio di Luppa definito l’ ”interminabile”.
Le esporazioni avranno termine nel 1959, dopo la scissione con un gruppo di soci che fonderà nel 1958 lo Speleo Club di Roma, e che raggiungerà il fondo.
Negli anni Sessanta, con la guida di Alessandro Datti, Mario Franchetti e Giorgio Marzolla, il CSR esplorerà nel Lazio l’inghiottitoio di Val de’ Varri, il Pozzo del Faggeto (-301m), l’inghiottitoio di Camposecco; negli anni Settanta la Grava dei Serini, e la Grava dei Gentili in Campania (-480m).
Si intensificano le spedizioni all’estero, soprattutto in Turchia e Messico, ma anche in Costarica, Creta, Libano, India, Portogallo, Stati Uniti.
Le ricerche esplorative in Italia continuano negli anni Ottanta e riguardano Alpi Apuane, Marguareis, Sardegna, Matese, Monti Ernici, con una serie continua di esplorazioni nell’Abisso Gresele Vermicano (Guarcino, FR) che porteranno a estendere il sistema e a scoprire altri tre ingressi.
Nel massiccio del Matese si segnalano le esplorazioni di Pozzo della Neve, dell’inghiottitoio di Campo Braca, delle risorgenze Ianara e Capo Quirino, dell’Abisso Cul di Bove (-906m), alcune svolte con la collaborazione degli speleologi polacchi di Dabrowa Gornicza.
Nel Chiapas (Messico), le spedizioni organizzate con la guida di Valerio Sbordoni e iniziate sotto l’egida dell’Accademia dei Lincei (11 missioni dal 1981 al 2003), conducono a risultati biospeleologici di rilievo internazionale e all’esplorazione di estesi sistemi sotterranei (La Lucha, Pecho Blanco, Il Mostro, Rancho Nuevo, Ojos del Tigre, El Abuelito, Chorro del Sol de Piedra).
In collaborazione con il Museo di storia naturale di Verona vengono condotte esplorazioni anche in Cina (2003-2004), mentre nel 2008-2009 le esplorazioni nel Lazio portano alla conoscenza di un esteso complesso ipogeo, la Grotta di Pasquetta (-400m, Supino FR).
Il contributo del CSR alla conoscenza biospelologica si sintetizza con il dato del ritrovamento di oltre 300 specie nuove per la scienza.
Il CSR contribuisce alla tutela dell’ecosistema con progetti d’individuazione delle sorgenti tramite fluoresceina e monitoraggio dell’inquinamento delle acque sotterranee (Progetto Guarcino) e con una opposizione sostenibile all’alterazione del paesaggio carsico prodotta dall’attività estrattiva delle cave (Progetto Frasso).
Il CSR possiede una pregevole Biblioteca, il Catasto storico delle grotte del Lazio, l’Archivio fotografico e audiovisivo, una collezione di stampe delle grotte e dei chirotteri.
Pubblica dal 1925 il Notiziario del Circolo Speleologico Romano.
artwork/graphic: Fabio Bonuglia
webmaster: Luca Alessandri